2000 cyber-soldati in più per il Regno Unito

Il Ministero della Difesa britannico, assieme al GCHQ (i servizi segreti), costituirà una nuova forza di 2.000 persone per lanciare azioni cibernetiche offensive.

Come riportato dal Times, il governo spenderà 250 milioni di sterline per creare la forza informatica, composta da militari, personale del GCHQ ed esperti provenienti dal settore privato.

La notizia non sorprende nessuno degli addetti ai lavori, considerato che la National Cyber Security Strategy 2016-2021 (punto 6.5) già prevedeva ampiamente l’uso di una forza offensiva – inquadrata nel National Offensive Cyber Programme portato avanti da MoD e GCHQ – per andare all’attacco dei nemici del Paese.

La nuova forza si farà carico – secondo quanto riportato dalla stampa inglese – di contrastare i gruppi terroristici e le organizzazioni nemiche come l’ISIS, nonché di contrapporsi all’aumentata aggressività della Russia. Ma anche le minacce interne come il crimine organizzato e le reti di pedofili saranno nel mirino di questa allenza fra cyber-soldati e cyber-spie.

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.