
Parlando al secondo vertice annuale sulla sicurezza informatica del Department of Homeland Security Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, nei pressi di Washington, il Segretario alla Difesa Mark T. Esper ha affermato che la strategia di difesa nazionale proietterà una posizione più aggressiva dei militari USA nel cyberspazio.
Per Esper il cyberspazio è un dominio bellico e gli Stati Uniti devono assumere un ruolo attivo nella difesa del Paese e dei suoi alleati dalle minacce cibernetiche.
Ormai l’ambito cibernetico è uno dei domini preferiti da parte di Stati e altri gruppi intenzionati a sfidare gli USA. Ma mentre i militari statunitensi operano su terra e mare da oltre 200 anni, nel cielo da 100 anni, il cyber è un dominio nel quale solo nell’ultimo decennio hanno iniziato ad ambientarsi. Il Segretario fa notare tuttavia che molte capacità usate nei domini più tradizionali, come la navigazione, il targeting, la ricognizione, sono ormai dipendenti dall’informatica.
“Mentre stiamo riuscendo a scoraggiare le aggressioni convenzionali contro gli Stati Uniti – ha detto Esper – i nostri avversari ricorrono sempre più ad attività malevole in aree meno tradizionali al fine di minare la nostra sicurezza”. Aggiungendo che “il cyber consente agli avversari di affrontare gli Stati Uniti imponendo costi senza confrontarsi con i suoi punti di forza tradizionali”.
Per rispondere a queste nuove minacce ibride, il Pentagono sta rafforzando le reti e i sistemi per continuare a eseguire le missioni anche nel bel mezzo di un attacco informatico. La parola chiave, per gli USA e per i suoi alleati, è resilienza.
Secondo Esper la più grande minaccia oggi è rappresentata dalla Cina, che “sta perpetrando il più grande furto di proprietà intellettuale nella storia”. Le aziende cinesi sono asservite dal governo, e qualsiasi Paese collabori con loro per costruire le reti 5G sta mettendo i propri network a rischio.
Per approfondire: Esper Describes DOD’s Increased Cyber Offensive Strategy