Guerrilla marketing contro il terrorismo islamico

Per combattere ISIS e terrorismo islamico gli Stati Uniti pensano che anche le pubblicità su Facebook possano fare la loro parte.

Una delle missioni del Global Engagement Center presso il Dipartimento di Stato è quella di scoraggiare nuove potenziali reclute ad allargare le fila del Daesh, e i social media sono uno dei nuovi terreni della cyber-battaglia.

Quando un utente che si trova in un paese target e appartiene a un determinato gruppo demografico (Facebook sa essere molto granulare) cerca online gli ultimi video dello Stato Islamico, potrebbe ritrovarsi invece il messaggio di un suo coetaneo che si chiede se sia giusto andare a uccidere altri musulmani, oppure il video di un ex combattente che denuncia la realtà della guerra, molto diversa da quella promessa dall’ISIS. Queste attività di contro-propaganda vanno avanti da circa 4 mesi in tre paesi: Tunisia, Marocco e Arabia Saudita, con altri paesi come la Francia, la Libia e la Giordania dove invece sono iniziate da poco tempo.

Ma il governo USA non è l’unica organizzazione che offre contro-propaganda sul web. La stessa Google, con il suo incubatore Jigsaw, ha creato su Youtube il progetto “Redirect method“: chiunque cerchi sul portale di video sharing immagini dello Stato Islamico viene reindirizzato a video che ne denunciano le atrocità.

La grande difficoltà sta nell’ottenere risultati quantificabili, è infatti difficile stabilire se anche solo una persona sia stata dissuasa dal diventare un “foreign fighter” per il Daesh. Ma l’ex Navy SEAL Michael Lumpkin – che ha guidato il centro fino al 20 gennaio – ha dichiarato che in certi paesi bastano 15.000 dollari per mostrare un video a un pubblico molto vasto, una spesa decisamente contenuta considerato il potenziale.

 

Fonti:
https://www.washingtonpost.com/world/national-security/bait-and-flip-us-team-uses-facebook-guerrilla-marketing-to-peel-off-potential-isis-recruits/2017/02/03/431e19ba-e4e4-11e6-a547-5fb9411d332c_story.html?utm_term=.13ca7ab59841

https://redirectmethod.org/

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.