
Già da qualche anno la Russia sta sperimentando modalità per limitare i danni di un improvviso “scollegamento” del Paese dalla rete Internet. Ora Izvestia riporta la notizia che il Ministero della Difesa russo ha iniziato a creare un network distribuito chiamato ТрКЦОД (территориально распределенных катастрофоустойчивых центров обработки данных, traducibile con “data center distribuiti geograficamente a prova di disastro”) dal costo di 390 milioni di rubli – circa 5,3 milioni di Euro – che possa consentire il funzionamento delle comunicazioni militari e strategiche senza fare affidamento a Internet.
Il sistema sarà operativo nel 2020, ma la maggior parte dello sviluppo avverrà quest’anno (245 milioni di rubli). Uno dei segmenti è già funzionante e si trova nel distretto militare meridionale (che include la Crimea).
Già in passato il consigliere di Putin Herman Klimenko ha affermato che in caso di emergenza tutto il Paese potrebbe operare solo sul network militare – anche se ha definito l’eventualità “dolorosa“. Inoltre, l’anno scorso il Cremlino ha annunciato che avrebbe costruito un sistema DNS indipendente per sé e per i Paesi del BRICS (oltre alla Russia, Brasile, India, Cina e Sud Africa).
Anni fa Putin definì Internet “un progetto della CIA” e non ha mai nascosto il desiderio di realizzare un’alternativa russa.