Il dune buggy di Raytheon con il laser anti-drone

Farsi distruggere un drone da poche centinaia di dollari con un missile da due milioni di dollari è il modo migliore per prosciugare le casse del nemico. Eppure è già successo.

La sproporzione economica fra attacco e difesa è solo una delle ragioni che stanno spingendo alcune fazioni al massiccio uso di droni in combattimento, come ad esempio ha già fatto l’ISIS contro le forze regolari irachene durante l’assedio di Mosul l’anno scorso.

Raytheon ha presentato un prototipo di laser anti-drone montato su un dune buggy, che dovrebbe rendere la difesa contro questo genere di attacchi più pratica, veloce e soprattutto economica.

Le armi laser sono considerate un’alternativa interessante per la difesa anti-missile e anti-drone, soprattutto per la rapidità e l’economicità. Solo quest’anno la US Air Force ha allocato 280 milioni di dollari per la ricerca sulle armi a energia diretta. Attualmente il prototipo di Raytheon può sparare solo da fermo, ma per il futuro si svilupperanno veicoli in grado di puntare e sparare il laser anche in movimento.

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.