Il Pentagono ha acquistato per anni prodotti contraffatti in Cina

Vi siete mai ritrovati a comprare, a vostra insaputa, un prodotto contraffatto spacciato per originale? Se vi è già capitato, consolatevi col fatto che non siete i soli: è successo anche al Dipartimento della Difesa, ed è costato la bellezza di venti milioni di dollari.

Dal Gennaio 2013 all’Ottobre 2018 un fornitore di New York ha fatto produrre in Cina materiale che avrebbe dovuto essere fabbricato negli Stati Uniti o in un ristretto elenco di Paesi autorizzati (dal quale non figura la Cina).

I proprietari dell’azienda inviavano ai loro fornitori cinesi indicazioni su come produrre i materiali e su cosa scrivere sulle etichette, come indicato in un documento della Corte distrettuale dove è aperto il caso. Il materiale veniva quindi venduto ad altri grossisti che rifornivano il Pentagono e diverse agenzie governative.

Inutile dire che i prodotti spacciati per “made in USA” non avevano i requisiti richiesti dai clienti. Almeno 200 parka per la U.S. Air Force non avevano i requisiti di camuffamento necessari contro i visori notturni, mentre altro materiale venduto come ignifugo non era per niente resistente al fuoco.

Per saperne di più: DoD bought phony military gear made in China, including counter-night vision clothing that didn’t actually work

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.