
La US Air Force si interroga su quanta “intelligenza” (o autonomia) dare agli sciami di droni impiegati in missioni belliche.
Il Department of Defense ha già all’attivo diversi progetti che prevedono droni o mini-droni usati in “sciami”. Nel corso degli ultimi anni sono stati condotti test con droni rilasciati da aerei cargo o caccia, con possibilità di lavorare assieme e decidere autonomamente il modo migliore di arrivare al compimento della missione. In aree aperte o in ambienti urbani complessi. In certi casi anche senza copertura GPS.
Tuttavia queste tecnologie richiedono nuovi modi di pensare e programmare le missioni al Pentagono, in particolare per limitare le capacità di azione degli sciami. Ne è convinto Will Roper – Assistant Secretary for Acquisition, Technology and Logistics della US Air Force – che ritiene sia necessario progettare l’intelligenza artificiale di questi droni con molta cautela, in modo da “conternerne gli effetti” affinché essi svolgano la missione senza compiere “azioni indesiderate”.
Maggiori dettagli in questo articolo di Military.com: Pentagon Still Questioning How Smart to Make Its Drone Swarms