La Cina e la guerra informatica integrata

Già che siamo in tema di Cina, un ricercatore della Nanyang Technological University di Singapore, Michael Raska, pochi giorni fa ha pubblicato un breve documento che si occupa delle capacità di cyberdifesa cinesi e della direzione che prenderà la strategia di Pechino in quanto a guerra cibernetica. Molte delle considerazioni espresse nel documento si trovano anche nella testimonianza che un ricercatore della Heritage Foundation, Dean Cheng, ha fatto due settimane fa davanti alla Commissione “US-China Economic and Security Review” del Congresso degli Stati Uniti.

Vi è un concetto importante da tenere a mente: 网电一体战, o wangdian yitizhan, descrive la nozione di guerra informatica integrata, ovvero azioni di guerra coordinate dove le offensive informatiche sono affiancate da operazioni di guerra elettronica (jamming, ecc) e da attacchi cinetici in piena regola, con il fine di disabilitare le capacità informatiche dell’avversario. Il tutto rientra nelle aspirazioni cinesi di poter compiere attacchi simultanei via terra, aria, mare, spazio e cyberspazio (parte della loro dottrina militare che punta a contrastare avversari militarmente più forti, come gli Stati Uniti).

Per supportare questa strategia integrata l’esercito cinese necessita di 制信息权, o zhi xinxi quan, ovvero il dominio sulle informazioni, vera chiave di volta – secondo la Cina – per affermare la supremazia in tali operazioni. In questa logica rientra lo spionaggio informatico condotto in tempo di pace, dove gli hacker in uniforme passano al setaccio le reti informatiche di aziende private e istituzioni pubbliche in tutto il mondo, per raccogliere informazioni su vulnerabilità, saggiare i punti deboli dei network, trovare e monitorare i percorsi di comunicazione  (ufficiali e non) delle forze militari straniere.

Pechino ha sempre negato con fermezza l’esistenza di queste attività.

Fonti:
http://www.rsis.edu.sg/rsis-publication/idss/co15045-decoding-chinas-cyber-warfare-strategies/
http://www.uscc.gov/sites/default/files/Cheng_Testimony.pdf

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.