
Giovedì scorso il capo della National Security Agency, Ammiraglio Michael Rogers, è stato ascoltato da un comitato parlamentare statunitense su questioni inerenti le future minacce cibernetiche che attendono gli USA.
Rogers ha dichiarato che la Cina, oltre a probabilmente “uno o due altri Paesi” di cui non ha voluto fare i nomi (nostra ipotesi: Russia e Iran), ha le capacità per introdursi nelle infrastrutture critiche degli Stati Uniti e interromperne il funzionamento.
Ma non solo, Rogers è convinto che nei prossimi anni vi sarà almeno un serio attacco alle infrastrutture critiche statunitensi: “mi aspetto che durante il mio mandato come comandante verremo chiamati a contribuire alla difesa di infrastrutture critiche all’interno degli Stati Uniti perché sotto attacco da parte di una nazione straniera, o di qualche individuo o gruppo“.
Ecco il video completo dell’audizione.
Anzitutto secondo noi le dichiarazioni di Rogers sono meno funeste di quanto possano sembrare a prima vista. Dire che proverrà un attacco da “una nazione straniera” o da “qualche individuo o gruppo” vuol dire metter dentro tutto il mondo, anche gruppi di hacker slegati da qualsiasi Stato (basti pensare ad Anonymous).
C’è però chi ipotizza che le parole del capo dell’NSA siano state pronunciate “pro domo sua”: il prossimo luglio scadono infatti le proroghe al Patriot Act, una legge che conferisce all’NSA la possibilità di compiere operazioni di sorveglianza senza troppi impedimenti o preventive autorizzazioni. Agitare lo spauracchio di un devastante attacco alle infrastrutture critiche del Paese potrebbe essere un’azione propedeutica per chiedere la terza proroga della legge, dopo quelle già concesse nel 2005 e nel 2011.
Fonti:
http://www.govinfosecurity.com/nsa-chief-damaging-cyber-attack-coming-a-7589
http://www.hurriyetdailynews.com/nsa-chief-warns-chinese-cyber-attacks-could-shut-us-infrastructure.aspx?pageID=238&nid=74641&NewsCatID=358
https://vpncreative.net/2014/11/21/chief-nsa-michael-rogers-warns-incoming-infrastructure-attack/