
Se la Russia dovesse nuovamente interferire con le elezioni presidenziali statunitensi, lo US Cybercom sarebbe pronto a lanciare attacchi informatici mirati contro singoli esponenti russi, sia militari sia civili.
Le indiscrezioni sono state raccolte dal Washington Post, che ha sentito a riguardo fonti informate sui fatti.
Gli attacchi cibernetici statunitensi potrebbero esporre al pubblico informazioni riservate sugli ufficiali russi, inclusi oligarchi vicini al Cremlino. Dall’elenco degli obiettivi è stato subito escluso il presidente Putin, poiché prenderlo di mira sarebbe una provocazione troppo grande.
La mossa sembra estremamente ben calcolata: servirebbe infatti a disincentivare i “falchi” russi dall’orchestrare azioni di disturbo contro le presidenziali USA, minacciando ripercussioni individuali contro di loro, senza però interessare la società russa (ad esempio attaccando centrali elettriche o fomentando rivolte) per evitare un’escalation che non vuole nessuno.
Il “messaggio” sarebbe inoltre accompagnato da una dimostrazione di accesso USA a obiettivi sensibili russi: il Cybercom renderebbe evidente di aver ottenuto accesso a non meglio precisati obiettivi informatici russi, palesando la sua presenza all’interno dei loro sistemi, per far comprendere agli avversari che se le attività di disturbo non dovessero cessare la Russia subirebbe danni considerevoli.
Il Washington Post ha la storia completa: U.S. Cybercom contemplates information warfare to counter Russian interference in 2020 election