US Army: i robot militari dovrebbero comprendere gli ordini come fanno i cani

In un futuro remoto l’intelligenza artificiale potrà anche superare gli esseri umani, ma per ora le forze armate statunitensi si accontenterebbero di un livello di comprensione “canino”.

È il paragone con il miglior amico dell’uomo che viene usato più frequentemente per far capire l’obiettivo che si sono posti allo US Army Research Laboratory (ARL). I robot militari, proprio come fanno oggi i cani, dovrebbero essere in grado di comprendere gli ordini – vocali o a gesti – portando a termine la missione da soli e tornando alla base per fare rapporto. Il tutto con il necessario livello di autonomia che renda superflua la costante supervisione che oggi è indispensabile applicare quando si opera un robot.

Robot del genere sarebbero in grado ad esempio di andare in avanscoperta autonomamente per condurre compiti sufficientemente complessi, come segnalare esplosivi improvvisati o riconoscere possibili agguati nemici.

È proprio di questo che si è occupato per dieci anni il progetto Robotics Collaborative Technology Alliance dell’ARL, assieme a ricercatori provenienti dal MIT, Carnegie Mellon, NASA JPL e Boston Dynamics. Ora i risultati sono stati presentati e sono consultabili nel rapporto ufficiale (pdf) scaricabile dal sito dell’ARL (nota: quando l’ho scaricato io il sito era molto lento e spesso non funzionava, se avete problemi a scaricare il PDF dal link precedente potete provare questo link alternativo che punta al PDF reso disponibile sul server di Cyberdifesa).

Ho iniziato a interessarmi di cybersecurity dal 1989, quando ho "trovato" il mio primo virus. Dal 1992 me ne occupo professionalmente: per oltre un decennio come collaboratore di testate specializzate (fra cui PC Professionale), poi come consulente del Ministro delle Comunicazioni su aspetti di sicurezza delle reti, quindi con collaborazioni sui medesimi temi con Telespazio (gruppo Finmeccanica). Oggi mi interesso di nuove tecnologie (AI) e cyber warfare. Sono socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC) e della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI). Dal 2006 lavoro per ESET, dove ricopro il ruolo di Operations Manager. Il blog è personale.