
La Guardia Costiera statunitense ha in cantiere una nuova strategia di cyber difesa, che proteggerà dagli attacchi informatici non solo i propri sistemi, ma anche i 3.600 porti e strutture portuali degli Stati Uniti, oltre alle navi che li usano.
In una recente intervista[1] il Comandante della Guardia Costiera, Ammiraglio Paul Zukunft, ha affermato che la nuova strategia di cyber difesa individuerà i requisiti per armatori, aziende di trasporti e autorità portuali. Ricordando che molti grandi porti degli Stati Uniti sono quasi completamente automatizzati, Zukunft ha evidenziato come questo li renda vulnerabili ad attacchi cibernetici e come a oggi non vi siano obblighi di protezione in tal senso, né standard comuni.
In molti casi le gru portuali sono automatizzate, mentre sulle moderne navi da carico i motori possono essere controllati da terra, cosa che rende tali strutture potenziali obiettivi di attacchi cibernetici. Con il 90% del commercio statunitense che viaggia per mare, e con molti porti e aziende di trasporti che non hanno adeguate misure di sicurezza per i loro sistemi informatici, la Guardia Costiera intende aumentare i livelli di protezione di questi asset strategici, collaborando con il Cyber Command e con il Dipartimento della Sicurezza Interna (Homeland Security) per analizzare eventuali attacchi e determinarne la provenienza.